VINCE LA DIETA MEDITERRANEA

anche ai tempi del Corona Virus

Siamo stati vittime di un cambiamento, vittime di una comprensione che dovremmo assimilare e coscientemente fame una strategia per migliorare i nostri stili di vita. Non è mai abbastanza parlare dell’alimentazione, quella su cui poggia una reale prevenzione in campo medico. La dieta mediterranea rientra in questo contesto, una vincente combinazione di sostentamento che ogni individuo dovrebbe percepire come migliore per assicurarsi il benessere.
Abbiamo costatato come il virus abbia stravolto i nostri habitat o i nostri comportamenti, abbia portato a dedicarci ai dettagli dell’arte della cucina. Ci siamo impegnati, ci siamo immersi in questa affascinante avventura culinaria dalla quale ora non possiamo che sorridere per alcuni pasticci alle prese con mestoli e padelle. Ce lo ricorderemo per tutta la vita, come aver cucinato per qualcuno o per noi stessi abbia comunque portato ad un’esperienza che forse saremo capaci di ripetere, perché ci è piaciuto, soprattutto se l’aver cucinato è stato fatto con passione e amore.
Possiamo affermare che siamo cresciuti, che la nostra esistenza senza aver imparato ogni giorno qualcosa non permette di avere una vita di valore. Affrontare tutto questo con sensibilità e un po’ di ingegno artistico e creativo ci ha portato ad avere maggiore stima di noi stessi e fieri di affermare: “anch’io lo so fare”.
Si, so fare il pane fatto in casa, so fare la torta di nonna, so che forma hanno le uova e la differenza sostanziale tra usare il burro o l’olio extra vergine di oliva.
Da qui l’idea della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) di redigere una serie di consigli per affrontare l’emergenza, la sedentarietà e la prevenzione, un modello alimentare da adottare non solo quando l’incubo da Covid-19 sarà terminato ma una piramide di essenze nutritive da immagazzinare per appagare i sensi. Un’alimentazione saggia e razionale…

Secondo la Sinu, è preferibile <>, bisogna ridurre i grassi <>. Così, nei dolci burro e margarina possono essere sostituiti dall’olio extravergine di oliva oppure fra gli spuntini deve essere incoraggiato il consumo di spremute di frutta, frutta fresca e preparazioni di verdure.
Marina Piccola incoraggia l’alimentazione basata sulla Dieta Mediterranea, produce olio extra vergine di oliva biologico, ha a cuore l’ambiente e la natura affinché le persone a fronte di minor inquinamento e spreco di risorse, possano respirare un mondo pulito. Sperando di poter fare la differenza per non ripetere l’errore e l’orrore in cui siamo caduti.

Il primo studioso che richiamò l’interesse del mondo scientifico nei confronti del concetto di dieta mediterranea fu il dott. Ancelotti Keys, epidemiologo e nutrizionista alla School of Public Health dell’Università del Minnesota. Egli osservò le abitudini alimentari della popolazione del Cilento e notò come questo popolo aveva una bassa incidenza di patologie cardiovascolari e che il motivo era da imputare all’alimentazione povera di grassi animali ma ricca di cibi “poveri”, tipica del Sud Italia e di altri paesi del Mediterraneo, come pasta, pane, legumi, frutta, verdura, olio di oliva e vino. Questo tipo di nutrizione non è da paragonare ad una incessante ricerca del “peso forma” ma al contrario indica l’educazione ad un corretto regime alimentare basato sul consumo di alimenti facilmente reperibili perché stagionali, semplici, in cui si può rintracciare il luogo di produzione o di appartenenza. È una forma di alimentazione che contrasta i processi di invecchiamento dell’organismo, un vero e proprio “elisir di vita” di cui la piramide alimentare è protagonista del concetto buona salute. È un’immagine che ci chiarisce cosa dovremmo mangiare, in quante quantità e con quale incidenza.

Nonostante l’anzianità di questa scoperta alimentare, utilizzata nei paesi del bacino del mediterraneo, come Italia e Grecia ( dove la mortalità e malattie croniche sono inferiori di ben il 60% rispetto ad altri paesi come quelli scandinavi o americani in cui si privilegia il consumo di grassi saturi), è cambiata nel tempo, focalizzando l’attenzione sul tipo differenza tra grassi saturi e polinsaturi (olio di oliva), o ancora, la distinzione tra carboidrati complessi e zuccheri semplici ( quest’ultimi favoriscono l’insorgenza dell’aumento di glicerina e quindi il loro consumo deve essere moderato).
Per carboidrati complessi s’intende nutrienti fondamentali per fornire energia all’organismo come pane, pasta, riso, bene i cerali meglio se sono integrali non contaminati da pesticidi, che riducono il rischio di sviluppare tumori.
I princìpi più importanti della dieta mediterranea sono contenuti nelle seguenti linee guida:

  • Maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali
  • Riduzione dei grassi saturi ( animali) a favore di quelli insaturi ( olio di oliva)
  • Moderazione della carica calorica globale
  • Elevato consumo di fibra alimentare
  • Preferire la carne bianca rispetto a quella rossa e aumentare il consumo di pesce e legumi
  • La dieta mediterranea prevede una riduzione drastica di insaccati, zucchero bianco, burro, maionese, sale bianco, margarina, strutto, formaggi grassi.

Una nota particolare vorremo riservarla all’olio extravergine di oliva …
studi scientifici, tra cui uno italiano, pubblicato su Gastroenterology, appoggiato da Fondazione Aire, dichiara come il consumo di olio extravergine di oliva giornaliero, aiuta a prevenire e combattere i tumori intestinali grazie alla presenza di acido oleico (grasso monoinsaturo) e le componenti minori che aiutano a regolare e contrastare la profilazione cellulare.